rimini_beach

La disabilità invisibile, così spesso è chiamato l’autismo. Chi ne soffre non sempre è riconosciuto – cosa che di per sé non è negativa – e al primo approccio può sembrare insofferente o maleducato. Per questo l’associazione Rimini Autismo ha deciso di formare gli operatori turistici locali in modo da trasformare la capitale delle vacanze in un luogo amichevole per chi soffre di autismo: il primo d’Europa.Si chiama Autismo friendly beach il progetto dell’associazione Rimini Autismo per permettere ai ragazzi autistici e alle loro famiglie di poter vivere una bella vacanza. Il nome sarà ben visibile sui distintivi e gli adesivi presenti nei bagnini e negli hotel che aderiranno al progetto, e sulle giacche dei vigili urbani e dei conducenti di autobus che avranno partecipato alla formazione.

“Il progetto – racconta Enrico Maria Fantaguzzi, presidente di Rimini Autismo onlus – è nato in seno alla nostra associazione. L’idea è quella di creare un territorio accogliente per gli autistici e le loro famiglie. E per territorio intendiamo proprio tutto il territorio: i bagnini, gli alberghi, i parchi, tutti quei luoghi, insomma, in cui si svolge la vacanza”.

Grazie alla formazione che l’associazione stessa fornirà ai bagnini, ai gestori di alberghi e, con la collaborazione del comune, ai vigili urbani, Rimini diventerà una città accogliente per chi soffre di questo disturbo e capace di essere vicina alle esigenze delle famiglie di ragazzi autistici.

“Con una piccola informazione – continua Fantaguzzi – è possibile preparare una larga fetta di popolazione per non spaventarsi di fronte a comportamenti che nella migliore delle ipotesi vengono presi per strani. L’autismo, infatti, è conosciuta anche come la disabilità invisibile perché non si riconosce immediatamente e quindi chi ne soffre spesso viene considerato maleducato, creando problemi per sé e la propria famiglia”.

Scopo della formazione è proprio quello di dare agli operatori turistici le conoscenze minime per poter agire al meglio.

“Ad esempio gli autistici fanno molta fatica a fare le file. Per cui una famiglia con un ragazzo autistico, appena trovato il bagnino col distintivo, non avrà bisogno, come accadeva prima, di raccontare tutta la storia dell’autismo, di cos’è e di quali sono i problemi, perché il personale dello stabilimento sarà già preparato. Sarà sufficiente avvertirli della propria presenza”.

Allo stesso modo anche il personale dell’albergo e i vigili urbani saranno capaci di gestire una situazione di questo tipo, oltre a poter fornire informazioni utili.
Rimini si avvia a diventare davvero la città per le vacanze di tutti. Attualmente sono quasi una decina i bagnini che hanno già cominciato la formazione, e a breve partirà quella degli albergatori, in modo da partire già a giugno.

“Per noi dell’associazione che combattiamo quotidianamente queste difficoltà è una grande conquista poter permettere agli oltre 500mila autistici italiani di poter finalmente fare una vacanza in un luogo capace di aver a che fare con i loro problemi, grazie alla creazione di una rete sociale che renda davvero tale una vacanza. Ma è anche un settore interessante per la città – continua Fantaguzzi – Questo progetto non è stato sviluppato da nessun’altra parte in Italia e anche in Europa mancano formazioni del genere. Rimini sarà la prima città Autistic friendly”.

Il progetto è nato sulla scia dell’esperienza del 2012 con il parco Italia in Miniatura, i cui operatori sono stati formati per interagire con bambini e ragazzi autistici. E non mancano già altre proposte.

“Molti bagnini – conclude Fantaguzzi – si sono resi disponibili ad assumere ragazzi autistici per la stagione estiva, e noi abbiamo già cominciato la formazione”.

Per informazioni: 347.3553127

Stefano Rossini

Fonte: http://www.newsrimini.it/news/2013/maggio/14/rimini/autismo_friendly_beach__una_spiaggia_a_misura_di_autistici.html