Franco Masenello, presidente dell’Associazione Viviautismo ODV, è intervenuto, su il Mattino di Padova di ieri 7 marzo, sulla vicenda di Piercarlo Morello, il giovane trevigiano, autistico non verbale, che si è laureato in pedagogia all’ateneo di Padova. Di seguito riportiamo il testo dell’intervento.

Schermata 2014-03-08 alle 14.06.14Gentile direttore, vorrei ringraziarLa per l’ampio spazio dedicato dal suo giornale al tema dell’autismo nell’edizione di domenica, mi ha fatto davvero molto piacere. Mi ha poi dato grande soddisfazione sapere del neo-dottore Piercarlo, ragazzo che io conosco da una decina d’anni e sono rimasto davvero entusiasta di questo suo risultato. Avrà avuto modo di leggere le polemiche legate al grande risultato di Piercarlo, polemiche che vengono dalla Presidente dell’Angsa (l’Associazione nazionale genitori soggetti autistici) e dal giornalista Nicoletti che ha un figlio affetto da autismo: entrambi asseriscono che Piercarlo non sia autistico ed abbia una diagnosi sbagliata e poi entrano nel merito dell’approccio usato da Piercarlo, la “Comunicazione facilitata”. Anche noi di Viviautismo non utilizziamo la “Comunicazione facilitata” ma ci guardiamo bene dal sentenziare che non funziona mai, specie su persone che non sono più bambini o ragazzi: su Piercarlo ha funzionato, allora fa benissimo ad utilizzarla. L’autismo pur esprimendo numeri agghiaccianti non avrà mai l’attenzione che merita e ce lo meritiamo perché chi lo vive è impegnato in polemiche sterili, inutili: non riusciamo a gioire fino in fondo di un buon risultato, non riusciamo a darci delle speranze. L’autismo si dimostra in molte forme ed in gravità diverse, Piercarlo, come asserisce il papà, ha un autismo severo ed io che ho conosciuto lui e la sua famiglia mi sento in cuor mio di confermarlo. La laurea di Piercarlo è frutto innanzi tutto del suo impegno e di un lavoro impressionante per dimensione e qualità della famiglia di Piercarlo, una famiglia che non ha delegato a nessuno il progetto di vita del proprio figlio, che ha saputo scegliere terapisti e percorsi ed ha monitorato i risultati del proprio impegno ed alla fine sono risultati vincenti: questo è il messaggio che io voglio leggere, questo è il messaggio che Piercarlo ci manda, ed è una lettura piena di speranza e di fiducia verso il futuro e verso tutte le persone che vivono con l’autismo. Non è facile per chi ha un caso di autismo in famiglia fare ciò che ha fatto quella di Piercarlo, su questo punto dovremmo riflettere tutti, noi associazioni in primis perché molto dipende dai genitori, dal supporto che ricevono, dai mezzi che sono a loro disposizione e dalle risorse disponibili. Non si tratta di alimentare false speranze, anzi bisogna essere più realisti del re ma che sul fronte cognitivo e relazionale risultati importanti siano ottenibili questo è certo, e non serve consultare la rete per averne conferma, chi frequenta e gestisce associazioni ha la possibilità di verificarlo quotidianamente. Io ringraziando il cielo ho l’opportunità di verificarlo quotidianamente con mio figlio.