Il 2021 è stato per Viviautismo l’anno di ripresa delle nostre attività, incrementando anche il numero e la qualità dei servizi proposti alle famiglie e abbiamo sviluppato nuovi progetti sia per i più piccoli sia per gli adolescenti e adulti.
Nel 2022 per questi ultimi partiranno anche le esperienze di graduale distacco dalla famiglia con il progetto “Nott Insieme”: durante la settimana svolgeranno le consuete attività in Villa Berta ma la sera invece che tornare a casa rimarranno a dormire nelle stanze da letto allestite al piano superiore della villa. Una vera e propria grande casa.
L’accompagnamento ad una vita indipendente dalla famiglia è l’obiettivo che ci siamo dati per i nostri giovani adulti con disturbi dello spettro autistico. Ognuno di loro avrà un percorso programmato per raggiungere il defi nitivo distacco dai genitori per un percorso di vita adulta per quanto possibile autonoma.
Tale percorso prevede un sostegno anche alle famiglie dei ragazzi coinvolti perché questo passaggio importante nella vita di ognuno venga vissuto in modo sereno. Come promesso il 2021 è stato soprattutto l’anno in cui abbiamo iniziato la pianificazione del progetto PADOVA CITTÀ SOCIALE.
Un progetto ambizioso che vuole unire tutta le realtà più virtuose del nostro territorio in un progetto sociale ed economico che avrà ripercussioni positive, non solo sui tantissimi bambini e ragazzi con autismo e disabilità intellettiva, ma sull’intera comunità.
L’invito adesso è anche alle istituzioni a cui chiediamo di essere al nostro fi anco per il bene del territorio. È un progetto lungimirante e che darà visibilità a tutti coloro che vogliono mettersi in gioco in questa importante impresa: la sfida che ci poniamo è creare il primo centro di eccellenza che segua un intero progetto di vita dall’infanzia all’età adulta. Con la consueta attenzione all’efficacia dei nostri interventi e alle caratteristiche soggettive dei nostri bambini e ragazzi, svilupperemo quindi anche le aree che riguardano il lavoro e la residenzialità, dando un futuro alle persone che diventano adulte a stretto contatto con colleghi neurotipici.
Una città aperta dove l’inclusione sia un obiettivo realizzabile davvero e non solo a parole.